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sabato 7 Giugno 2025

Le nuove regole antidoping 2025: obblighi, sanzioni e tutela sanitaria per tutti gli sportivi

Nel 2025 il mondo dello sport italiano si prepara ad affrontare una svolta epocale sul fronte della lotta al doping, grazie all’entrata in vigore di un nuovo Decreto Ministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 maggio 2025. Un intervento normativo che promette di rafforzare la tutela sanitaria degli sportivi, siano essi professionisti o dilettanti, introducendo nuovi obblighi in materia di uso e prescrizione di farmaci potenzialmente dopanti.

Il provvedimento, frutto della collaborazione tra il Ministero della Salute e il CONI-NADO Italia, si colloca in un contesto globale in cui la protezione dell’atleta, non solo sul piano competitivo ma anche sanitario, diventa una priorità. Le novità non sono soltanto formali: per la prima volta si impone un tracciamento strutturato e obbligatorio dei farmaci vietati, con obblighi precisi per medici, farmacisti e persino per lo stesso sportivo.

Ma cosa significa tutto questo nella pratica? Quali sono i rischi per chi non rispetta le nuove regole? E come può un atleta continuare a curarsi nel rispetto della normativa senza rischiare sanzioni gravi o l’esclusione dalle competizioni?

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le nuove prescrizioni obbligatorie sui farmaci vietati, i ruoli e le responsabilità di medici, atleti e società sportive, le implicazioni fiscali e legali del nuovo decreto e infine, le soluzioni per tutelare la salute senza incorrere in problemi disciplinari.

Obblighi per i titolari di AIC

Una delle principali novità introdotte dal nuovo decreto antidoping riguarda i titolari di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) dei medicinali contenenti sostanze dopanti. A partire dal 2025, questi soggetti sono obbligati a trasmettere annualmente, entro il 31 gennaio, i dati relativi alla produzione, importazione, distribuzione e vendita delle confezioni commercializzate nell’anno precedente. Questo adempimento rientra nel sistema di monitoraggio già previsto dal decreto 15 luglio 2004 e si considera assolto se le informazioni sono state fornite secondo quanto stabilito dal decreto 24 maggio 2002.

Ma il decreto va oltre, imponendo nuovi e più stringenti obblighi informativi per i medicinali dopanti. Per i farmaci già autorizzati in Italia e rientranti nella lista antidoping, è ora obbligatorio segnalare chiaramente la presenza di sostanze dopanti, attraverso due strumenti:

  • Un pittogramma ben visibile sull’imballaggio esterno, conforme al modello allegato al decreto 24 settembre 2003;

  • Una specifica avvertenza nel foglietto illustrativo:

    “Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.”

Questi obblighi valgono non solo per i farmaci già in commercio, ma anche per tutte le nuove richieste di AIC, le variazioni o i rinnovi presentati dopo l’entrata in vigore del decreto. L’obbligo diventerà effettivo a partire dai lotti prodotti dopo il 90° giorno dalla pubblicazione, ovvero da settembre 2025, con la possibilità di smaltire le scorte precedenti fino alla naturale scadenza.

Eccezioni e prescrizioni obbligatorie

Non tutte le sostanze dopanti vengono trattate allo stesso modo nel nuovo decreto antidoping 2025. Il legislatore ha infatti previsto una disciplina differenziata per alcune categorie di medicinali, in particolare quelli a uso topico o con somministrazione limitata a specifiche vie.

Le specialità medicinali per uso topico – ovvero dermatologiche, oculistiche, rinologiche e odontostomatologiche – che contengono sostanze dopanti appartenenti alle classi S5 (diuretici e agenti mascheranti) e S6 (stimolanti), sono escluse dall’obbligo del pittogramma esterno. Tuttavia, il foglio illustrativo dovrà riportare una dicitura chiara, rivolta a chi pratica attività sportiva:

“Attenzione per chi svolge attività sportive: il prodotto contiene sostanze vietate per doping. È vietata un’assunzione diversa, per schema posologico e per via di somministrazione, da quelle riportate.”

Una simile esclusione dal pittogramma è prevista anche per i glucocorticoidi (classe S9), ma solo se somministrati per via inalatoria, dermica, perianale, oftalmologica o intranasale, e limitatamente alle dosi e indicazioni terapeutiche autorizzate. In tutti questi casi, le nuove disposizioni si applicano ai lotti prodotti dopo 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, e anche alle nuove richieste di autorizzazione.

Infine, il decreto introduce importanti novità per le preparazioni galeniche – sia magistrali che officinali – eseguite in farmacia. Se contengono sostanze dopanti, devono riportare le stesse avvertenze previste per i farmaci industriali. In particolare:

  • I preparati topici devono indicare il rischio di assunzione impropria da parte degli sportivi;

  • Tutte le preparazioni di questo tipo saranno soggette a prescrizione medica rinnovabile volta per volta, secondo le regole indicate nella Tabella 5 della Farmacopea Ufficiale Italiana.

Queste misure mirano a evitare usi non terapeutici o impropri, specialmente in ambito sportivo amatoriale, dove spesso c’è meno consapevolezza sui contenuti e sugli effetti dei medicinali.

Le nuove regole antidoping 2025 - Commercialista.it

Obblighi estesi anche per ASD e SSD

Uno degli aspetti più rilevanti del decreto antidoping 2025 è l’estensione indifferenziata delle nuove norme a tutti i praticanti di attività sportiva, senza distinzione tra atleti professionisti e dilettanti. Questo principio, coerente con la Legge 376/2000 e con le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, pone l’accento sul fatto che il doping è un problema sanitario e deontologico universale, non confinato all’élite sportiva.

Di conseguenza, il decreto coinvolge direttamente federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, discipline associate e organismi vigilati dal CONI e da Sport e Salute, che sono ora tenuti a svolgere attività di prevenzione e vigilanza sull’uso corretto dei farmaci.

Ma l’impatto si estende anche alle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (ASD e SSD). Pur non essendo direttamente soggette agli obblighi tecnici previsti per medici, farmacisti o titolari AIC, queste realtà devono adeguarsi sul piano organizzativo e informativo. Le buone pratiche raccomandate includono:

  • Diffusione delle nuove normative tra atleti, tecnici e preparatori, con particolare attenzione ai farmaci ad alto rischio di positività;

  • Aggiornamento dei protocolli sanitari interni, in collaborazione con medici sportivi di riferimento;

  • Controllo accurato dei medicinali utilizzati durante le attività sportive e fisioterapiche, per garantire la loro conformità alle nuove disposizioni.

Non meno importante è il ruolo dei consulenti sportivi, specialmente nell’ambito assicurativo e contrattuale. Essi dovranno valutare con attenzione i rischi legali e disciplinari legati alla somministrazione impropria di sostanze dopanti, anche nel contesto dilettantistico. In un ambiente sempre più normato e medicalizzato, la compliance non è più una semplice opzione, ma una necessità concreta per tutelare atleti e società.

Medici, farmacisti e atleti

Con il nuovo decreto antidoping 2025, il legislatore pone l’accento non solo sulle aziende e sulle organizzazioni sportive, ma anche su tre attori fondamentali nella filiera della salute sportiva: medici prescrittori, farmacisti dispensatori e atleti utilizzatori. Il decreto introduce una rete di responsabilità incrociate che mira a prevenire l’uso inconsapevole o improprio di farmaci dopanti, a tutela sia della salute dell’atleta che della correttezza della competizione.

Per i medici

I medici che operano con sportivi, anche a livello dilettantistico, devono prestare massima attenzione alla prescrizione di farmaci contenenti sostanze dopanti. In caso di necessità terapeutica, devono indicare con precisione la posologia e la via di somministrazione, nonché motivare l’impiego del medicinale, anche alla luce della possibilità di richiedere un’esenzione a fini terapeutici (TUE).

Prescrizioni generiche, non motivate o non coerenti con le linee guida, possono esporre il medico a sanzioni, sia in ambito sportivo che deontologico. Inoltre, la prescrizione di farmaci inclusi nella lista antidoping impone la rinnovabilità volta per volta, come previsto dalla Farmacopea Ufficiale.

Per i farmacisti

I farmacisti hanno il compito di verificare la presenza del pittogramma e dell’avvertenza sul foglietto illustrativo nei medicinali interessati, nonché di informare l’atleta o l’acquirente sull’eventuale rischio di positività ai test antidoping, anche in caso di uso improprio o fuori dalle indicazioni terapeutiche.

La dispensazione di un medicinale dopante senza opportuna informazione può rappresentare una violazione professionale, oltre che un rischio legale.

Per gli atleti

Gli sportivi, da parte loro, sono chiamati a un maggiore grado di consapevolezza e responsabilità individuale. Non conoscere le regole non esime dalla responsabilità disciplinare: assumere un farmaco vietato, anche per motivi terapeutici, senza la corretta documentazione o autorizzazione, può comportare la squalifica e altre sanzioni.

Il decreto punta a rafforzare la cultura della prevenzione: è compito dell’atleta informarsi, consultare il medico e segnalare tempestivamente ogni trattamento in corso. Una gestione disattenta delle cure mediche può costare caro, anche in termini di carriera.

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Sanzioni e rischi legali

Il nuovo impianto normativo in materia di antidoping non si limita a introdurre obblighi formali: esso prevede anche un sistema sanzionatorio articolato, volto a colpire le violazioni lungo tutta la filiera della somministrazione e dell’uso di farmaci dopanti. L’obiettivo è duplice: dissuadere comportamenti a rischio e garantire l’efficacia preventiva del sistema.

Per gli atleti

Gli sportivi risultati positivi ai test antidoping possono essere squalificati anche in assenza di dolo, se l’assunzione del farmaco è avvenuta senza rispettare le nuove prescrizioni o senza richiedere la necessaria autorizzazione terapeutica (TUE). Le sanzioni previste dalla Legge 376/2000 includono:

  • Squalifica temporanea o definitiva dalle competizioni;

  • Revoca di premi, titoli e riconoscimenti;

  • In casi gravi, denuncia penale per frode sportiva.

Per i medici e farmacisti

I professionisti sanitari che prescrivono o dispensano farmaci dopanti in modo improprio sono passibili di procedimenti disciplinari da parte degli Ordini professionali, oltre a sanzioni amministrative e, nei casi più estremi, responsabilità penale. Ad esempio, l’omissione volontaria dell’informativa sul rischio doping o la falsificazione di certificazioni terapeutiche può configurare reati come il falso ideologico o la lesione colposa.

Per ASD, SSD e dirigenti

Anche dirigenti e responsabili di ASD/SSD possono incorrere in responsabilità civile o amministrativa, nel caso in cui venga accertata una gestione negligente delle cure agli atleti o una mancata vigilanza sull’uso dei medicinali. I danni da sospensione di attività o da lesione dell’immagine sportiva possono tradursi in cause risarcitorie anche di notevole entità.

Implicazioni contrattuali e assicurative

Il nuovo contesto normativo impone una rivisitazione dei contratti sportivi e delle coperture assicurative: i consulenti legali e fiscali dovranno verificare l’inclusione di clausole specifiche relative all’uso conforme di farmaci. Un atleta squalificato per doping rischia la risoluzione del contratto o la perdita di compensi, anche in assenza di dolo.

In definitiva, il decreto 2025 richiama tutti gli attori coinvolti a un comportamento rigoroso, informato e tracciabile. La compliance normativa diventa uno strumento di tutela reciproca, in un sistema sempre più attento alla trasparenza sanitaria e all’equità competitiva.

Come adeguarsi alle nuove regole

Le nuove regole antidoping 2025 rappresentano una svolta normativa che coinvolge tutto l’ecosistema sportivo italiano, imponendo obblighi più chiari, informazione trasparente e responsabilità condivise. Ma come possono atleti, dirigenti, società e consulenti adeguarsi concretamente al nuovo scenario, evitando rischi legali, disciplinari e sanitari?

Per gli atleti

  • Non assumere mai farmaci senza consultare un medico sportivo qualificato.

  • In caso di terapie necessarie, informarsi se il farmaco è nella lista antidoping e, se necessario, richiedere la TUE (esenzione a fini terapeutici).

  • Conservare prescrizioni, foglietti illustrativi e documentazione medica a supporto, soprattutto prima delle competizioni.

  • Evitare l’uso di integratori o preparati galenici senza indicazioni chiare sull’etichettatura e la composizione.

Per le ASD e SSD

  • Organizzare incontri informativi periodici con medici sportivi e legali per sensibilizzare su farmaci e sostanze a rischio doping.

  • Aggiornare i protocolli sanitari interni con indicazioni chiare su cosa è ammesso e cosa no.

  • Verificare che fisioterapisti, massaggiatori e personale medico interno siano informati sulla normativa.

  • Adottare un sistema di tracciamento delle terapie somministrate agli atleti.

Per medici e farmacisti

  • Integrare nei propri sistemi di prescrizione e dispensazione le avvertenze richieste dal decreto, specialmente per i farmaci soggetti a obbligo di pittogramma.

  • Documentare accuratamente la motivazione clinica quando si prescrivono o consegnano farmaci dopanti.

  • Educare il paziente sportivo sui rischi della non conformità, anche in caso di uso topico o di apparente innocuità.

Per i consulenti e dirigenti

  • Rivedere i contratti sportivi con l’inserimento di clausole che disciplinano l’uso lecito di farmaci.

  • Aggiornare le polizze assicurative includendo esplicitamente i casi di esclusione legati a violazioni antidoping.

  • Offrire un supporto legale tempestivo in caso di procedimenti disciplinari o contenziosi.

In sintesi, il decreto 2025 offre non solo un quadro punitivo, ma anche un’opportunità per rafforzare la cultura della prevenzione, promuovendo uno sport sano, informato e rispettoso delle regole.

Conclusione

Il decreto antidoping 2025 rappresenta un passaggio decisivo verso uno sport più sicuro, trasparente e responsabile. In un’epoca in cui l’informazione è accessibile ma spesso frammentaria, questa normativa fornisce un quadro chiaro e aggiornato per gestire l’uso dei farmaci nello sport, senza compromettere la salute dell’atleta né l’integrità delle competizioni.

L’invito è rivolto a tutti gli attori del mondo sportivo – atleti, società, dirigenti, medici, farmacisti e consulenti – affinché collaborino per creare un ecosistema consapevole, dove la prevenzione sia parte integrante della pratica sportiva. Non basta evitare il doping: è necessario conoscerlo, identificarlo e gestirlo correttamente, anche nelle forme più insidiose e involontarie.

Adeguarsi ora significa prevenire problemi futuri, tutelando sé stessi, la propria attività e l’immagine dello sport italiano.

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