Nel 2025, le attività commerciali con sede in Sardegna avranno un’opportunità unica per rilanciare i propri investimenti grazie a una nuova misura promossa dalla Regione: contributi in conto capitale abbinati a operazioni di credito agevolato, pensati per sostenere l’ammodernamento, l’ampliamento e la crescita delle micro, piccole e medie imprese del territorio.
Sommario
Parliamo di un intervento concreto che punta a stimolare l’economia locale, favorendo l’accesso al credito bancario con il supporto pubblico e incentivando anche l’occupazione, grazie a un bonus dedicato alle aziende che assumono nuovo personale. I contributi coprono fino al 40% della spesa sostenuta per beni strumentali, con la possibilità di ottenere fino a 15.000 euro aggiuntivi per ogni incremento certificato della forza lavoro (ULA).
La misura si rivolge a tutte le imprese attive nel commercio che vogliono investire in macchinari, impianti, software, immobili, arredi, scorte o automezzi, e si applica anche a investimenti già conclusi, se effettuati tra il 6 ottobre 2021 e il 5 giugno 2025.
Se sei un imprenditore sardo e stai pensando di investire nella tua attività, questo è il momento giusto per scoprire come accedere ai contributi, quali sono le spese ammissibili, i vantaggi fiscali e i requisiti necessari per non perdere questa occasione. Vediamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sul bando contributi per attività commerciali Sardegna 2025.
Investimenti in beni strumentali
l contributo regionale previsto per il 2025 si concentra su una finalità precisa: sostenere gli investimenti in beni strumentali funzionali all’attività commerciale. Parliamo, quindi, di tutti quei beni – macchinari, attrezzature, impianti, arredi, software, veicoli ad uso specifico – che risultano essenziali per l’esercizio quotidiano dell’impresa.
La valutazione della loro effettiva strumentalità è affidata all’istruttore incaricato, che può richiedere all’impresa una relazione dettagliata sul loro utilizzo. Questo significa che ogni investimento dovrà essere ben documentato e giustificato, rendendo cruciale l’affiancamento di un professionista sin dalla fase di progettazione della domanda.
Il contributo principale previsto dall’avviso consiste in un finanziamento a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili, al netto delle imposte, sostenute per l’acquisto di beni strumentali tramite operazioni di credito agevolato con banche autorizzate.
In parallelo, l’avviso prevede anche un contributo premiale in conto esercizio, pari a 5.000 euro per ogni ULA (Unità Lavorativa Annua) incrementata, fino a un massimo di 15.000 euro, se l’impresa assume nuovo personale nel periodo oggetto di valutazione.
Importante sottolineare che entrambi i contributi sono soggetti alla ritenuta del 4%, come previsto dalla normativa fiscale vigente. L’intero processo istruttorio – dalla valutazione delle domande all’erogazione dei fondi – sarà gestito dalle Camere di Commercio (CCIAA) e da TSC, soggetti preposti dalla Regione Sardegna.
Contributi a fondo perduto e premi occupazionali
Per accedere alla misura regionale 2025, l’investimento minimo richiesto è di 5.000 euro: una soglia accessibile anche alle microimprese e ai piccoli commercianti, che rende l’agevolazione inclusiva e scalabile. A fronte di questa spesa, il contributo base concesso dalla Regione consiste in un finanziamento a fondo perduto pari al 40% dell’importo ammissibile, calcolato al netto dell’IVA e delle imposte. Un’opportunità significativa per alleggerire l’impatto degli investimenti e migliorare la liquidità aziendale, soprattutto in fase di espansione o ristrutturazione dell’attività.
A questa misura si aggiunge un incentivo premiale per l’incremento occupazionale, destinato alle imprese che, contestualmente alla realizzazione dell’investimento, aumentano la propria forza lavoro. Il premio è di 5.000 euro per ogni ULA (Unità Lavorativa Annua) certificata in più, con un tetto massimo di 15.000 euro complessivi. Questa componente premiale si traduce in un doppio beneficio: economico, grazie al contributo diretto, e strategico, poiché favorisce l’ampliamento dell’organico, con un impatto positivo anche sul punteggio in eventuali futuri bandi regionali o nazionali.
Sotto il profilo fiscale, è fondamentale ricordare che entrambi i contributi sono soggetti a ritenuta del 4%, da applicare nei casi previsti dalla normativa vigente. Ciò implica una corretta pianificazione dei flussi in entrata, da gestire con il supporto di un consulente fiscale per evitare errori nella rendicontazione.
Tempistiche, condizioni e obblighi
Uno degli aspetti fondamentali dell’Avviso 2025 riguarda il periodo di eleggibilità degli investimenti: solo le spese sostenute dal 6 ottobre 2021 al 5 ottobre 2023 e dal 5 ottobre 2023 fino alla data di presentazione della domandapossono essere ammesse a contributo. Questo significa che anche investimenti già effettuati in passato, purché recenti e coerenti con i requisiti dell’Avviso, possono essere valorizzati attraverso il contributo regionale.
Attenzione però: al momento della presentazione della domanda, gli investimenti devono risultare integralmente realizzati, saldati, nella piena disponibilità dell’impresa e già operativi nell’ambito dell’attività commerciale. In altri termini, non è ammesso presentare progetti futuri o investimenti parzialmente realizzati: la misura non finanzia promesse, ma sostiene attività già concluse e documentate. Tutti i beni devono essere stati acquistati, pagati con mezzi tracciabili, installati e messi al servizio dell’impresa, il che richiede una gestione puntuale della rendicontazione.
È quindi consigliabile predisporre un fascicolo tecnico-amministrativo completo, che includa fatture, prove di pagamento, foto, contratti, libretti d’uso, e ogni documento utile a dimostrare la reale messa in funzione dei beni. Il supporto di un commercialista o di un consulente esperto nella redazione della domanda è altamente raccomandato, anche per evitare errori formali che potrebbero compromettere l’ammissibilità al contributo.
Come presentare la domanda
Per accedere ai contributi previsti dalla Regione Sardegna nell’annualità 2025, le imprese interessate dovranno rispettare modalità e tempistiche molto precise. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata esclusivamente online tramite il portale SIPES, accessibile all’indirizzo: https://sipes.regione.sardegna.it/sipes. Nessun altro canale di trasmissione sarà considerato valido, né sarà possibile inviare documentazione cartacea o tramite PEC.
Il portale sarà operativo per l’invio delle richieste a partire dalle ore 10:00 del 6 maggio 2025 e resterà attivo fino alle ore 23:59 del 5 giugno 2025. Si tratta di una finestra temporale piuttosto ristretta, per cui è fondamentale che le imprese si organizzino per tempo, preparando tutta la documentazione necessaria con largo anticipo. Anche perché, come specificato nell’Avviso, la domanda deve contenere tutti gli investimenti già effettuati e completati, il che implica un lavoro preparatorio di raccolta dati, verifica delle spese, compilazione delle relazioni tecniche e predisposizione delle dichiarazioni richieste.
Per evitare rallentamenti o errori tecnici, è consigliabile accedere al portale SIPES con largo anticipo rispetto alla scadenza, anche per familiarizzare con la piattaforma. Un errore comune, infatti, è quello di sottovalutare i passaggi digitali: dimenticanze, documenti non firmati digitalmente o allegati mancanti possono invalidare l’intera pratica. Anche per questo motivo, è fortemente consigliato l’affiancamento di un professionista abilitato.
Spese ammissibili
Uno degli aspetti più rilevanti del bando 2025 della Regione Sardegna riguarda l’ampio spettro di spese ammissibili per ottenere il contributo in conto capitale. La misura è pensata per sostenere in modo concreto le imprese che vogliono modernizzare, espandere o rendere più efficienti le proprie attività commerciali, e ciò si riflette nell’elenco degli investimenti agevolabili.
Tra le voci finanziabili rientra innanzitutto l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, mobili e arredidirettamente funzionali all’attività svolta. Rilevante anche la possibilità di includere software gestionali, licenze, brevetti e diritti d’autore, spese spesso trascurate ma fondamentali per la digitalizzazione e la competitività dell’impresa.
È ammesso anche l’acquisto di scorte di prodotti finiti, un’opzione particolarmente utile per le attività commerciali che lavorano con margini stagionali o su larga rotazione di magazzino. Tra le spese ammesse figurano anche gli autoveicoli, ma con limitazioni specifiche: dovranno essere strettamente funzionali all’attività (es. veicoli refrigerati per alimentari, mezzi di consegna, ecc.) e non utilizzabili per fini personali.
Interessante la possibilità di includere acquisti di terreni destinati alla costruzione o all’ampliamento di fabbricati, così come le opere di costruzione, ristrutturazione, ammodernamento e ampliamento di immobili: in entrambi i casi, la spesa è agevolabile entro un limite massimo del 25% del totale dell’investimento. Questa limitazione risponde alla volontà del legislatore di favorire beni produttivi rispetto a quelli immobiliari.
Chi può accedere al contributo
Il bando della Regione Sardegna per il 2025 è rivolto esclusivamente alle imprese che operano nel settore del commercio, con particolare riferimento a micro, piccole e medie imprese (MPMI), in linea con la definizione europea stabilita dalla Raccomandazione 2003/361/CE. Sono ammesse sia imprese individuali sia società, purché regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e con sede operativa nel territorio regionale.
Un requisito fondamentale è che l’attività commerciale sia effettivamente avviata e operativa: non sono ammesse imprese in fase di avvio o con codice ATECO non coerente con le finalità del bando. Le imprese devono essere in regola con gli obblighi contributivi e fiscali (DURC regolare), non trovarsi in stato di difficoltà economica ai sensi della normativa europea sugli aiuti di Stato e non avere procedure concorsuali in corso.
È richiesta anche la piena titolarità giuridica dei beni oggetto di investimento, che devono essere nella disponibilità dell’impresa al momento della domanda. Inoltre, la misura esclude i soggetti che abbiano ricevuto e non rimborsato aiuti considerati incompatibili dalla Commissione Europea.
Infine, è importante sottolineare che l’impresa deve dimostrare di aver effettuato l’investimento con fondi propri o tramite operazioni di credito agevolato con istituti finanziari abilitati. Il contributo pubblico, infatti, viene calcolato su queste operazioni finanziarie documentate, e non su semplici spese ordinarie.
Vantaggi fiscali, strategici e operativi
Accedere ai contributi in conto capitale e alle premialità previste dal bando della Regione Sardegna non rappresenta solo un’opportunità di finanziamento agevolato, ma anche uno strumento strategico per il consolidamento e la crescita dell’impresa commerciale. I benefici si riflettono su più livelli: fiscale, economico e gestionale.
Dal punto di vista fiscale, il contributo a fondo perduto non concorre alla formazione del reddito d’impresa, a meno che non sia iscritto tra i ricavi, e viene assoggettato a una ritenuta del 4% nei casi previsti dalla normativa. Questo permette all’impresa di alleggerire il carico fiscale complessivo, soprattutto se accompagnato da un’attenta pianificazione delle deduzioni e delle agevolazioni già previste per i beni strumentali acquistati.
Sul piano economico e operativo, la misura consente di acquisire beni e tecnologie senza gravare in modo eccessivo sulla liquidità aziendale, grazie al cofinanziamento pubblico. Questo si traduce in una maggiore capacità di innovazione, ammodernamento dei processi, efficientamento energetico e rafforzamento della competitività sul mercato.
Inoltre, il premio per l’assunzione di nuovo personale rappresenta un incentivo concreto all’ampliamento dell’organico, offrendo un sostegno diretto alla crescita occupazionale. Tale incremento di forza lavoro può avere effetti positivi anche in chiave di accesso ad altri bandi e agevolazioni, poiché molte misure pubbliche premiano le aziende che dimostrano impatti sociali ed economici rilevanti.
Infine, non va trascurato l’aspetto della reputazione aziendale: accedere a fondi pubblici e realizzare investimenti visibili e tracciabili può aumentare la fiducia di clienti, fornitori e partner finanziari.
Guida operativa
Alla luce di quanto analizzato, l’Avviso 2025 della Regione Sardegna rappresenta una straordinaria occasione di sostegno economico e sviluppo per le attività commerciali, in particolare per micro, piccole e medie imprese che desiderano innovare e crescere. Tuttavia, per cogliere appieno questa opportunità è essenziale prepararsi per tempo e con metodo.
Ecco una breve checklist operativa per le imprese interessate:
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Verifica dei requisiti: assicurarsi di essere in possesso di tutti i requisiti soggettivi e oggettivi, compresa la regolarità contributiva e la piena titolarità dei beni.
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Documentazione degli investimenti: raccogliere tutte le fatture, ricevute di pagamento, contratti, relazioni tecniche e fotografie che dimostrino l’avvenuta realizzazione dell’investimento.
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Redazione della relazione ULA (se si prevede l’incremento occupazionale): affidarsi a un consulente del lavoro o commercialista abilitato per la certificazione del personale assunto.
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Registrazione al portale SIPES: accedere al sito https://sipes.regione.sardegna.it/sipes e familiarizzare con la piattaforma prima dell’apertura dello sportello (6 maggio 2025).
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Assistenza professionale: farsi affiancare da un commercialista esperto per la redazione della domanda, la corretta compilazione dei moduli e l’invio telematico.
Ricordiamo che la scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 5 giugno 2025: un termine perentorio, oltre il quale non sarà possibile inoltrare alcuna richiesta.
Per le imprese sarde questa misura non è solo un incentivo economico, ma un vero e proprio strumento di rilancio e modernizzazione, da cogliere con consapevolezza e visione strategica.
Considerazioni finali
Il bando 2025 della Regione Sardegna rappresenta molto più di una semplice agevolazione finanziaria: è uno strumento strategico pensato per stimolare gli investimenti produttivi, sostenere l’innovazione commerciale e favorire l’occupazione nel territorio regionale.
Grazie al contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammissibile e al premio per l’incremento della forza lavoro, le imprese sarde hanno oggi la possibilità concreta di rafforzare la propria struttura e migliorare la competitività sul mercato.
Le condizioni previste dal bando sono chiare, accessibili e pensate per premiare le aziende che dimostrano di voler investire realmente sul territorio e sulla propria crescita. Tuttavia, per non perdere questa opportunità, è fondamentale rispettare le scadenze, predisporre la documentazione con cura e affidarsi a un professionista qualificato per la presentazione della domanda tramite il portale SIPES.
Se sei un imprenditore che ha già effettuato investimenti tra il 2021 e oggi, o se stai pianificando un ammodernamento della tua attività commerciale, questa misura potrebbe fare davvero la differenza. È il momento di valutare attentamente la tua situazione, raccogliere i documenti necessari e prepararti a presentare la domanda tra il 6 maggio e il 5 giugno 2025.
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