In un contesto economico segnato da elevati costi energetici e dalla necessità di accelerare la transizione ecologica, le piccole e medie imprese (PMI) italiane potranno beneficiare di un’importante opportunità a partire dall’8 luglio 2025: si apre infatti il nuovo sportello per il sostegno all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento agli impianti fotovoltaici. La misura è finanziata attraverso il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e gestito da Invitalia.
Sommario
L’obiettivo è chiaro: aiutare le imprese italiane a ridurre la propria dipendenza dalle fonti fossili, abbattere le emissioni di CO₂ e contemporaneamente tagliare i costi delle forniture energetiche, che negli ultimi anni hanno messo a dura prova la redditività delle aziende, soprattutto di quelle di piccole e medie dimensioni. Questo nuovo incentivo mira quindi a sostenere investimenti in impianti fotovoltaici per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia, dando un contributo concreto alla competitività delle PMI e agli obiettivi climatici nazionali.
Le domande potranno essere inviate esclusivamente per via telematica, a partire dall’8 luglio 2025, attraverso la piattaforma dedicata di Invitalia, e le risorse saranno assegnate fino a esaurimento dei fondi disponibili.
Beneficiari ammessi
Le agevolazioni previste dal nuovo sportello Invitalia dell’8 luglio 2025 sono destinate alle piccole e medie imprese (PMI) che operano su tutto il territorio nazionale, con alcune importanti esclusioni settoriali.
In particolare, non potranno accedere al contributo le imprese che operano nei seguenti ambiti:
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Settore carbonifero (estrazione e lavorazione del carbone),
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Produzione primaria di prodotti agricoli,
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Settore della pesca e dell’acquacoltura.
Queste esclusioni sono in linea con le regole europee sui finanziamenti destinati alla transizione ecologica e si ispirano ai criteri di sostenibilità ambientale stabiliti dall’Unione Europea.
Un elemento fondamentale per l’ammissibilità è il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm), ovvero il principio secondo cui l’attività finanziata non deve arrecare un danno significativo all’ambiente. Tale vincolo è previsto dall’articolo 17 del Regolamento (UE) n. 852/2020, che rappresenta il quadro normativo europeo di riferimento per la finanza sostenibile. Pertanto, le imprese interessate dovranno garantire che i propri investimenti non compromettano obiettivi ambientali quali la mitigazione dei cambiamenti climatici, la protezione delle risorse idriche, l’economia circolare o la biodiversità.
L’incentivo è quindi riservato alle PMI che intendono investire nella produzione di energia rinnovabile, in particolare attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo, nel rispetto di un percorso di transizione verde e sostenibile. Un’opportunità concreta per migliorare l’efficienza energetica e tagliare i costi in modo duraturo e conforme agli standard europei.
Investimenti agevolabili
La misura denominata “Sostegno per l’autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili nelle PMI – FER” rappresenta una concreta possibilità per le imprese italiane di ridurre i propri consumi energetici e al contempo di beneficiare di contributi economici significativi.
L’agevolazione consiste in un contributo in conto impianti, destinato a sostenere i programmi di investimento finalizzati alla produzione autonoma di energia elettrica attraverso:
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Impianti solari fotovoltaici per l’autoconsumo immediato,
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Impianti minieolici,
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Sistemi di accumulo e stoccaggio dell’energia elettrica dietro il contatore, utili per l’autoconsumo differito.
L’obiettivo della misura è favorire non solo la produzione istantanea di energia rinnovabile, ma anche la possibilità di immagazzinarla per utilizzarla nei momenti di maggior bisogno, aumentando così l’autosufficienza e l’efficienza energetica dell’impresa.
Per poter accedere ai fondi, i progetti di investimento devono prevedere spese ammissibili comprese tra un minimo di 30.000 euro e un massimo di 1.000.000 euro. Il contributo concesso varia a seconda delle dimensioni dell’impresa e della tipologia di investimento:
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30% delle spese per le medie imprese,
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40% delle spese per le micro e piccole imprese,
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30% aggiuntivo per l’eventuale componente di accumulo/stoccaggio,
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50% delle spese per la diagnosi energetica.
L’agevolazione verrà assegnata attraverso una procedura valutativa a graduatoria, il che significa che non tutte le domande saranno automaticamente accolte: i progetti più validi, in termini di impatto ambientale, innovazione ed efficacia energetica, avranno la priorità.
Si tratta dunque di un’opportunità preziosa per le imprese che desiderano abbattere i costi energetici e contribuire attivamente alla transizione ecologica, accedendo a finanziamenti che possono coprire una parte rilevante dell’investimento necessario.
Come presentare la domanda
Per accedere alle agevolazioni per l’autoproduzione di energia da fotovoltaico e altre fonti rinnovabili, le PMI interessate devono presentare la propria domanda esclusivamente in formato elettronico, utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione dal Soggetto Attuatore, Invitalia, nella sezione dedicata del sito ufficiale: www.invitalia.it.
Lo sportello telematico sarà operativo a partire dalle ore 12:00 dell’8 luglio 2025 e resterà aperto fino alle ore 12:00 del 30 settembre 2025. È quindi fondamentale per le imprese interessate prepararsi per tempo, raccogliendo tutta la documentazione necessaria e compilando correttamente i modelli che saranno resi disponibili sia sul sito di Invitalia sia su quello del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), con congruo anticipo rispetto alla data di apertura dello sportello.
L’accesso alla piattaforma informatica richiede obbligatoriamente:
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Identificazione digitale dell’impresa richiedente, tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta di Identità Elettronica (CIE);
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La presentazione della domanda può essere effettuata dal rappresentante legale dell’impresa o da un delegato con potere di rappresentanza, autorizzato a compilare, firmare digitalmente e inviare la pratica.
Una corretta gestione della fase di presentazione è essenziale, poiché la selezione dei progetti avverrà con procedura valutativa a graduatoria e le risorse disponibili saranno assegnate fino ad esaurimento. Le imprese dovranno quindi muoversi rapidamente e con precisione per non perdere questa opportunità.
Vantaggi fiscali
Investire nell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, non significa soltanto accedere a contributi e finanziamenti pubblici: rappresenta una scelta strategica che offre molteplici vantaggi fiscali, economici e competitivi alle PMI. In un contesto caratterizzato da instabilità dei prezzi dell’energia, inflazione e crescente attenzione alla sostenibilità, le imprese che decidono di produrre autonomamente la propria energia elettrica possono ottenere risparmi significativi e consolidare la propria posizione sul mercato.
In primo luogo, la produzione di energia per autoconsumo consente di abbattere i costi energetici in modo diretto e duraturo, rendendo le aziende meno esposte alle oscillazioni dei prezzi delle forniture tradizionali. A ciò si aggiungono importanti agevolazioni fiscali: i costi sostenuti per l’installazione degli impianti fotovoltaici, infatti, sono generalmente ammortizzabili fiscalmente e, in alcuni casi, possono beneficiare di crediti d’imposta (a seconda delle normative vigenti al momento dell’investimento).
Un altro vantaggio chiave riguarda il miglioramento della sostenibilità ambientale e della reputazione aziendale. Oggi clienti, fornitori e stakeholder attribuiscono un valore crescente alle imprese che dimostrano impegno nella transizione energetica e nel contenimento delle emissioni di CO₂. Questo può tradursi in nuove opportunità di business, partecipazione a bandi pubblici o gare d’appalto riservate alle aziende “green” e persino migliori condizioni di accesso al credito.
Infine, adottare sistemi di accumulo dell’energia consente alle PMI di ottimizzare ulteriormente i consumi e di incrementare l’autonomia energetica, contribuendo alla resilienza aziendale e alla continuità operativa anche in caso di interruzioni o rincari del sistema elettrico nazionale.
In sintesi, l’investimento in fotovoltaico e stoccaggio rappresenta un moltiplicatore di valore per le imprese, con ricadute positive non solo sui costi, ma anche sull’immagine, sulla competitività e sulla sostenibilità ambientale.
Quadro normativo e il principio DNSH
Per le PMI italiane interessate a beneficiare degli incentivi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, è fondamentale conoscere e rispettare il quadro normativo di riferimento, sia a livello europeo che nazionale. La misura rientra nel più ampio contesto delle politiche europee per la transizione energetica e la sostenibilità, ed è finanziata tramite il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
Un elemento chiave per l’accesso alle agevolazioni è il rispetto del cosiddetto principio DNSH (Do No Significant Harm), introdotto dall’articolo 17 del Regolamento (UE) n. 852/2020.
Questo principio obbliga i progetti finanziati a non arrecare danni significativi agli obiettivi ambientali stabiliti dalla normativa europea, come ad esempio:
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Mitigazione dei cambiamenti climatici;
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Adattamento ai cambiamenti climatici;
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Uso sostenibile delle risorse idriche e marine;
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Economia circolare e prevenzione dei rifiuti;
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Prevenzione e controllo dell’inquinamento;
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Protezione della biodiversità e degli ecosistemi.
In pratica, le imprese dovranno dimostrare che gli investimenti non comportano impatti ambientali negativi su larga scala, né a livello locale né a livello sistemico. Questo implica, ad esempio, la scelta di impianti tecnologicamente avanzati, certificati e non inquinanti, oltre al rispetto delle normative ambientali italiane vigenti.
Il principio DNSH si sta affermando come requisito trasversale per gran parte dei finanziamenti europei e nazionali, in particolare nell’ambito dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e delle misure legate al Green Deal Europeo. Ignorare o sottovalutare questo aspetto significa rischiare di vedersi respingere la domanda o addirittura di dover restituire i fondi in caso di mancato rispetto.
Per questo motivo, prima di avviare la domanda, è sempre consigliabile richiedere una consulenza tecnica e ambientale qualificata, in modo da garantire la piena conformità al principio DNSH e massimizzare le possibilità di accesso alle agevolazioni.
Consigli pratici
Per le PMI italiane interessate a beneficiare degli incentivi per l’autoproduzione di energia tramite fotovoltaico o minieolico, è fondamentale prepararsi in modo accurato e strategico già nelle fasi preliminari. La procedura, pur essendo completamente digitale e accessibile attraverso Invitalia, prevede una valutazione a graduatoria: ciò significa che solo i progetti migliori, più sostenibili e solidi, riusciranno ad ottenere il finanziamento.
Ecco alcuni passaggi chiave da seguire per massimizzare le possibilità di successo:
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Valutazione dei consumi energetici aziendali: Prima di tutto è essenziale effettuare una diagnosi energetica per comprendere i consumi attuali e le reali potenzialità di risparmio attraverso l’autoproduzione. Questo passaggio non solo è utile, ma in alcuni casi può beneficiare di un contributo specifico fino al 50% delle spese.
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Progettazione tecnica e sostenibilità ambientale: L’impianto fotovoltaico deve essere progettato in modo da garantire massima efficienza e pieno rispetto delle normative ambientali, con particolare attenzione al principio DNSH. È importante affidarsi a professionisti qualificati in ambito energetico e ambientale.
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Documentazione completa e corretta: I modelli e le linee guida pubblicati da Invitalia e dal MIMIT devono essere seguiti scrupolosamente. Errori nella documentazione o mancanza di requisiti formali possono causare l’esclusione dalla graduatoria.
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Tempestività nella presentazione: Le risorse sono limitate e le domande vengono valutate fino a esaurimento fondi. È essenziale non attendere gli ultimi giorni ma essere pronti sin dall’apertura dello sportello l’8 luglio 2025 alle ore 12.00.
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Verifica dei requisiti dimensionali e settoriali: Le PMI devono rientrare nei limiti dimensionali previsti dalla normativa europea (numero di dipendenti, fatturato o bilancio) e non operare nei settori esclusi (carbonifero, pesca, agricoltura primaria).
Un ultimo consiglio strategico riguarda la possibilità di integrare il fotovoltaico con sistemi di accumulo, che non solo aumentano l’efficienza dell’investimento ma beneficiano anche di percentuali di contributo più elevate (fino al 30% aggiuntivo). Una scelta che può fare la differenza in termini di punteggio in graduatoria e di ritorno economico a lungo termine.
Conclusioni
L’apertura del nuovo sportello Invitalia dall’8 luglio 2025 rappresenta un’occasione concreta e strategica per le PMI italiane che vogliono affrontare le sfide economiche e ambientali in modo proattivo. Grazie alle agevolazioni per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, le imprese hanno oggi la possibilità non solo di tagliare i costi energetici e migliorare la propria competitività, ma anche di contribuire in modo tangibile alla transizione verde e agli obiettivi europei di decarbonizzazione.
I benefici sono molteplici: risparmio economico, vantaggi fiscali, immagine sostenibile e resilienza energetica. Investire in impianti fotovoltaici o minieolici, con eventuali sistemi di accumulo, permette alle imprese di acquisire un vantaggio competitivo duraturo, in un mercato sempre più orientato verso la sostenibilità e l’innovazione.
È però fondamentale agire con metodo: analizzare i propri consumi, progettare impianti efficienti, rispettare il principio DNSH e presentare domande complete e tempestive sulla piattaforma di Invitalia. La finestra temporale per accedere agli incentivi va dall’8 luglio al 30 settembre 2025, ma le risorse sono limitate e l’ammissione avverrà su base competitiva.
Non si tratta solo di un incentivo economico, ma di un cambio di paradigma: chi investe oggi nell’autoproduzione di energia si posiziona in modo solido per il futuro, sia in termini di sostenibilità che di stabilità finanziaria.
Se desideri un supporto concreto per presentare la domanda o valutare la convenienza del fotovoltaico per la tua impresa, contattaci: il nostro studio di consulenza è a disposizione per aiutarti a massimizzare i benefici fiscali e ambientali di questa importante opportunità.