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martedì 1 Luglio 2025

Spese sportive figli 2025: come ottenere la detrazione nel 730 o modello Redditi

Con l’arrivo della stagione dichiarativa 2025, molti genitori si chiedono se sia ancora possibile detrarre le spese sportive sostenute per i propri figli. La risposta è sì: le spese per l’attività sportiva praticata da ragazzi e ragazze di età compresa tra i 5 e i 18 anni restano tra le voci detraibili nel modello 730/2025 o nel modello Redditi Persone Fisiche 2025.

Tuttavia, il beneficio fiscale è vincolato a precise condizioni normative e documentali, che è importante conoscere per evitare errori nella compilazione della dichiarazione. In un contesto in cui le famiglie cercano strategie per risparmiare sulle tasse in modo legale, questa agevolazione rappresenta una concreta opportunità di alleggerimento fiscale.

In questo articolo vedremo nel dettaglio come funziona la detrazione per le spese sportive dei ragazzi, quali sono i limiti previsti, la documentazione necessaria, i soggetti ammessi e tutte le novità introdotte per il 2025.

Diritto alla detrazione

Per poter beneficiare della detrazione IRPEF per le spese sportive sostenute dai ragazzi, è fondamentale che le attività vengano svolte presso strutture riconosciute e qualificate ai sensi della normativa vigente.

Le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, integrate dal decreto ministeriale del 28 marzo 2007, specificano che sono detraibili solo le spese effettuate presso:

  • associazioni sportive dilettantistiche (ASD) riconosciute ai sensi del D.lgs. 36/2021;

  • palestre;

  • piscine;

  • altre strutture o impianti sportivi destinati alla pratica dilettantistica, anche polisportiva.

In particolare, per associazioni sportive si intendono quelle società o enti che riportano espressamente nella propria denominazione le finalità sportive e dilettantistiche, risultando regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, gestito dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Anche le strutture gestite da soggetti giuridici non configurati come ASD, ma organizzati per l’attività sportiva non professionale (sia pubblici che privati, anche in forma di impresa individuale o societaria), possono rientrare nell’ambito della detrazione, purché destinati esclusivamente alla pratica sportiva dilettantistica.

Al contrario, non sono detraibili le spese sostenute per:

  • attività svolte presso associazioni non sportive (es. culturali);

  • strutture non iscritte nel Registro nazionale;

  • società sportive professionistiche (sport a livello professionale e non dilettantistico).

Questa distinzione è cruciale per evitare di perdere il beneficio fiscale e incorrere in errori in fase di compilazione del 730 o del modello Redditi PF.

Requisito d’età

Uno degli elementi fondamentali per poter usufruire della detrazione per le spese sportive dei figli nel 2025 riguarda l’età del minore. Secondo quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate, il beneficio fiscale spetta per le spese sostenute nel corso del periodo d’imposta in cui il ragazzo ha un’età compresa tra i 5 e i 18 anni. Questo requisito non va inteso in senso rigido: è sufficiente che il minore compia i 5 o i 18 anni in qualunque momento dell’anno solare per far rientrare l’intero periodo d’imposta nella fascia di età detraibile.

Ad esempio, se un bambino compie 5 anni a novembre 2025, tutte le spese sportive sostenute nel corso dell’intero anno, anche quelle anteriori al compleanno, sono detraibili. Lo stesso vale per i ragazzi che compiono 18 anni nel corso dell’anno: resta possibile detrarre tutte le spese effettuate fino al 31 dicembre 2025, a prescindere dal mese di nascita.

Questa interpretazione flessibile del requisito anagrafico è stata confermata da diverse risposte ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, offrendo maggiore certezza ai genitori e semplificando la gestione della documentazione ai fini fiscali. Il punto chiave è che la detrazione copre l’intero anno fiscale, anche se il ragazzo entra o esce dalla fascia di età utile solo per una parte dell’anno.

Spese sportive 2025

La detrazione IRPEF per le spese sportive dei ragazzi nel 2025 è riconosciuta nella misura del 19% su un importo massimo di 210 euro annui per ciascun ragazzo a carico del contribuente. Questo tetto massimo di spesa agevolabile si applica per ogni figlio, non per ogni genitore: significa che, anche se la spesa viene sostenuta da entrambi i genitori, il limite resta comunque fissato a 210 euro complessivi per ogni figlio.

Il beneficio spetta anche direttamente al minore, solo in due casi specifici:

  • se è emancipato;

  • se percepisce redditi propri non soggetti all’usufrutto legale dei genitori.

Il calcolo della detrazione va dunque effettuato sul limite massimo di 210 euro per soggetto beneficiario (figlio o contribuente minorenne autonomo), ottenendo così una detrazione massima di 39,90 euro (il 19% di 210 euro).

Importante anche sapere che nell’importo di 210 euro devono essere incluse le spese riportate nella Certificazione Unica 2025, nello specifico nei punti da 341 a 352, con il codice 16, che identifica le spese per attività sportive praticate dai ragazzi. Questo significa che, se le spese sportive risultano già comunicate all’Agenzia delle Entrate dal soggetto erogatore del servizio sportivo, devono essere considerate all’interno del plafond massimo previsto per la detrazione.

Spese sportive figli 2025 - Commercialista.it

Detrazione spese sportive

Per accedere correttamente alla detrazione IRPEF del 19% per le spese sportive sostenute nel 2025, è fondamentale conservare la documentazione adeguata che attesti sia il pagamento sia le caratteristiche dell’attività sportiva. La spesa, infatti, deve risultare tracciabile, ovvero pagata mediante strumenti elettronici (bonifico, carta di credito, bancomat, ecc.), oppure tramite bollettino postale o bancario.

Ai sensi dell’articolo 2 del D.M. 28 marzo 2007, la ricevuta o fattura deve riportare con precisione i seguenti elementi:

  • denominazione o ragione sociale (o nome e cognome se persona fisica), sede e codice fiscale del soggetto che ha ricevuto il pagamento (palestra, ASD, piscina, ecc.);

  • causale del pagamento (iscrizione, abbonamento, lezione, ecc.);

  • tipo di attività sportiva praticata (es. nuoto, calcio, ginnastica artistica);

  • importo versato;

  • dati anagrafici del minore che svolge l’attività sportiva e codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento (genitore o tutore).

Attenzione: la ricevuta deve contenere tutte queste informazioni, anche nei casi in cui il pagamento venga effettuato a un Comune che ha stipulato convenzioni con strutture sportive per la frequenza di corsi. Secondo la Circolare n. 20/E del 13 maggio 2011, risposta 5.9, non è sufficiente presentare un bollettino intestato genericamente al Comune, né una ricevuta cumulativa che riporti solo i nomi dei partecipanti al corso.

Mantenere una corretta archiviazione documentale è indispensabile in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Come indicare le spese sportive

Una volta verificato di avere tutti i requisiti per usufruire della detrazione per le spese sportive dei ragazzi nel 2025, è fondamentale sapere dove e come indicare l’importo detraibile nella dichiarazione dei redditi.

L’importo, nel limite massimo di 210 euro per ciascun figlio, deve essere riportato:

  • nei righi E8-E10 del modello 730/2025;

  • nei righi RP8-RP13 del modello Redditi Persone Fisiche 2025, utilizzando il codice 16.

Nel caso in cui il contribuente abbia sostenuto spese sportive per più di un ragazzo, è necessario compilare un rigo distinto per ogni minore, sempre utilizzando il codice 16, e riportando separatamente l’importo relativo a ciascuno.

È importante non superare il tetto di 210 euro per ragazzo, anche se la spesa effettiva sostenuta è superiore: in tal caso, l’eccedenza non sarà detraibile. Inoltre, qualora le spese siano state sostenute da entrambi i genitori, è necessario accordarsi su come suddividere l’importo da indicare nella dichiarazione, nel rispetto del limite complessivo per ogni figlio.

Questa corretta compilazione è fondamentale per non incorrere in errori che potrebbero comportare richieste di documentazione integrativa da parte dell’Agenzia delle Entrate o la perdita del beneficio fiscale. Una verifica finale, anche tramite un consulente o CAF, è sempre consigliata prima dell’invio della dichiarazione.

Spese sportive escluse

Non tutte le spese legate all’attività fisica dei ragazzi sono ammesse alla detrazione fiscale. Anche se l’attività ha una valenza sportiva o motoria, non è detto che rientri tra quelle agevolabili. La normativa e le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate hanno chiarito con precisione i casi che non danno diritto alla detrazione, e che quindi devono essere esclusi dalla dichiarazione.

Tra i principali casi di esclusione si segnalano:

  • spese sostenute presso associazioni non sportive (es. associazioni culturali che organizzano corsi di yoga, danza o ginnastica dolce);

  • corsi svolti in strutture non riconosciute come impianti sportivi dilettantistici ai sensi del D.lgs. 36/2021 e non iscritte nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche;

  • attività praticata presso società sportive professionistiche, cioè legate allo sport a livello professionale e non dilettantistico;

  • corsi e attività motorie svolti in ambienti scolastici, se non distinti da quelli curriculari e non formalmente erogati da enti sportivi riconosciuti;

  • spese pagate in contanti, che non rispettano l’obbligo di tracciabilità previsto dalla normativa.

È quindi essenziale, prima di considerare detraibile una spesa sportiva, verificare l’idoneità della struttura, la tracciabilità del pagamento e la tipologia di attività svolta. In caso di dubbio, è sempre consigliato richiedere conferma scritta alla struttura sportiva o consultare un professionista abilitato.

Spese sportive figli 2025 - Commercialista.it

Come si divide 

Uno dei dubbi più frequenti riguarda la ripartizione della detrazione per le spese sportive tra i genitori del ragazzo beneficiario. Secondo la normativa vigente, il limite massimo di 210 euro per figlio è unico e complessivo, indipendentemente da chi abbia materialmente sostenuto la spesa. Tuttavia, i genitori possono decidere come suddividere l’importo detraibile, in base alle quote effettivamente sostenute o in accordo tra le parti.

Se la spesa è stata sostenuta interamente da un solo genitore, sarà solo quest’ultimo ad avere diritto alla detrazione, ovviamente sempre entro il limite di 210 euro per ciascun figlio. Se, invece, la spesa è stata suddivisa tra entrambi, ciascun genitore potrà indicare nella propria dichiarazione la parte di spesa effettivamente pagata, sempre utilizzando il codice 16 e rispettando il tetto massimo per ciascun ragazzo.

Importante sottolineare che, in caso di figli fiscalmente a carico di entrambi i genitori, è ammessa la detrazione pro quota, anche in assenza di fatture intestate singolarmente, purché si possa dimostrare la suddivisione del pagamento (es. due bonifici distinti). Se il figlio è a carico al 100% di un solo genitore, spetterà solo a quest’ultimo l’intera detrazione.

È quindi consigliabile conservare copie dei pagamenti effettuati da ciascun genitore e, se possibile, richiedere ricevute separate o una dichiarazione da parte della struttura sportiva che attesti l’importo pagato da ciascuno.

Altre detrazioni

Una domanda frequente tra i genitori che affrontano la dichiarazione dei redditi riguarda la compatibilità tra la detrazione per le spese sportive e altre agevolazioni fiscali previste per i figli a carico. La risposta è chiara: le detrazioni sono perfettamente cumulabili, purché ciascuna rispetti i propri requisiti e limiti specifici.

La detrazione del 19% fino a 210 euro annui per ragazzo si somma, ad esempio, alle seguenti agevolazioni:

  • la detrazione per figli a carico (art. 12 del TUIR), applicata in base al reddito complessivo del contribuente;

  • la detrazione per spese scolastiche (es. rette scolastiche, mensa, contributi volontari);

  • la detrazione per spese sanitarie relative al minore;

  • eventuali bonus riconosciuti in base all’ISEE (es. bonus asilo nido, carta cultura, ecc.).

Attenzione, però: ogni spesa deve essere documentata separatamente e non può essere contabilizzata due volte. Ad esempio, una quota pagata alla scuola per un corso sportivo pomeridiano non è detraibile come spesa sportiva se già inserita come spesa scolastica, a meno che non vi sia una distinta voce per attività extrascolastica con specifica ricevuta.

Inoltre, è importante ricordare che l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli incrociati sulle detrazioni, quindi la tracciabilità dei pagamenti e la corretta intestazione della documentazione sono fondamentali per evitare contestazioni o recuperi d’imposta.

Attività extrascolastiche

Nel panorama delle detrazioni fiscali per le famiglie, è importante distinguere correttamente le spese sportive dei ragazzi da altre attività extrascolastiche, che a prima vista potrebbero sembrare simili ma non sempre sono fiscalmente detraibili. Una delle confusioni più frequenti riguarda, ad esempio, corsi di danza, musica o teatro, spesso organizzati da enti o scuole, ma non inquadrabili come attività sportiva dilettantistica ai fini della detrazione del 19% prevista dall’art. 15, comma 1, lettera i-quinquies del TUIR.

Le spese sportive, per essere detraibili, devono soddisfare precisi requisiti:

  • riguardare ragazzi tra i 5 e i 18 anni;

  • essere sostenute presso strutture riconosciute (ASD, piscine, palestre, impianti sportivi);

  • avere una ricevuta tracciabile e conforme al D.M. 28 marzo 2007.

Le attività extrascolastiche non sportive, come corsi di lingue, laboratori artistici o attività ricreative, non rientrano in questa detrazione. Tuttavia, alcune possono essere incluse tra le spese scolastiche (come attività integrative promosse dalla scuola), che sono detraibili con codice 12 nel modello 730 o Redditi PF, ma con diversi limiti e condizioni.

È quindi essenziale, al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, identificare correttamente la tipologia di spesa e il relativo codice fiscale da utilizzare, evitando di sovrapporre categorie che potrebbero portare a errori o al disconoscimento della detrazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. In caso di dubbio, è opportuno consultare un commercialista.

Conclusioni

La detrazione per le spese sportive sostenute per i figli tra i 5 e i 18 anni è una delle agevolazioni fiscali più apprezzate dalle famiglie italiane. Anche nel 2025, questa misura consente un risparmio fiscale concreto, a patto che vengano rispettate tutte le condizioni previste: limiti di spesa, modalità di pagamento tracciabili, correttezza della documentazione e idoneità della struttura sportiva.

Il limite di 210 euro per ragazzo, seppur non elevato, rappresenta comunque una possibilità di ottimizzazione fiscale legale e trasparente, soprattutto se sommato ad altre detrazioni per figli a carico.

Tuttavia, per sfruttare al massimo questo vantaggio, è fondamentale:

  • verificare l’iscrizione della struttura nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche;

  • conservare documenti completi e conformi;

  • indicare correttamente i dati nel modello 730 o Redditi PF 2025;

  • evitare la sovrapposizione con altre spese non detraibili.

Infine, per chi desidera una dichiarazione dei redditi senza errori e con il massimo vantaggio possibile, è sempre consigliato affidarsi a un commercialista esperto o a un CAF abilitato, che possa valutare anche altre opportunità di risparmio fiscale legale.

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