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domenica 6 Luglio 2025

Decreto Sport 2025: tutte le novità su eventi, sicurezza, Olimpiadi e tutele per arbitri

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del Decreto Legge “Sport 2025”, un pacchetto di misure urgenti che promette di cambiare radicalmente la gestione degli eventi sportivi di rilievo internazionale, la sicurezza nelle discipline a rischio e le tutele per chi opera nel mondo dello sport.

Un intervento normativo tanto atteso quanto necessario, soprattutto in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e dell’America’s Cup a Barcellona. Il decreto interviene in settori chiave, come la sicurezza delle piste da sci, il potenziamento delle strutture sportive, il supporto alle Federazioni e  l’introduzione di tutele penali per gli arbitri vittime di violenza o minacce durante le competizioni.

Il Decreto Sport 2025 non si limita però a questi ambiti: si configura come un tassello strategico nella modernizzazione del sistema sportivo italiano, toccando anche temi fiscali e organizzativi che potranno avere ripercussioni concrete su enti locali, atleti, tecnici e associazioni sportive. In questo articolo andremo ad analizzare punto per punto i contenuti principali del decreto, offrendo una panoramica chiara delle novità introdotte e dei problemi risolti, in un’ottica anche di prevenzione, risparmio di risorse pubbliche e maggiore efficienza operativa.

Olimpiadi e America’s Cup

Il Decreto Sport 2025 introduce una cornice normativa eccezionale per facilitare l’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Milano-Cortina 2026, riconosciuti come eventi di massima rilevanza nazionale e internazionale. Le misure previste spaziano dalla semplificazione burocratica alla predisposizione di ingenti fondi economici, passando per modifiche profonde nella governance degli enti organizzatori.

Per garantire una copertura mediatica ampia e accessibile, il decreto prevede la concessione gratuita delle frequenze radiotelevisive, nonché agevolazioni fiscali per le emittenti impegnate nella trasmissione dell’evento. Sul fronte della sicurezza, lo Stato investe oltre 44 milioni di euro al Ministero dell’Interno per garantire ordine pubblico e sicurezza durante i Giochi, e ulteriori 12,8 milioni al Ministero della Difesa, destinati al supporto logistico-militare.

La governance della Fondazione Milano-Cortina viene riformata, con l’introduzione di deroghe temporanee al regime dei licenziamenti collettivi, da applicarsi al termine dell’evento, per agevolare la chiusura ordinata della struttura organizzativa. Inoltre, viene istituita una figura chiave: il Commissario straordinario per i Giochi Paraolimpici, dotato di ampi poteri in materia di appalti pubblici, coordinamento tra enti, autorizzazioni e semplificazioni amministrative. A questa figura è assegnata una dotazione straordinaria di oltre 328 milioni di euro per il solo anno 2025, segno dell’impegno concreto dello Stato verso l’inclusività e l’eccellenza organizzativa.

Questa struttura normativa rafforza la capacità dello Stato di garantire efficienza, trasparenza e tempi certi, elementi essenziali per la riuscita di eventi di tale portata.

Sicurezza sulle piste da sci

Il Decreto Sport 2025 interviene in maniera mirata anche su due aspetti critici del mondo sportivo: la sicurezza degli sport invernali e la prevenzione della manipolazione delle competizioni (match fixing). In particolare, vengono apportate modifiche sostanziali al D.lgs. 28 febbraio 2021, n. 40, che disciplina la sicurezza nelle attività sportive invernali, in risposta alle esigenze emerse negli ultimi anni da parte di Regioni, operatori del settore e forze dell’ordine.

Tra le novità principali figurano requisiti più stringenti per la costruzione e gestione delle piste da sci e slittino, con l’obbligo di adattare i tracciati alle peculiarità territoriali regionali. Si introduce inoltre un parametro tecnico chiave: le piste destinate allo sci alpino dovranno garantire una larghezza minima di 15 metri, ad eccezione dei tratti di raccordo, per assicurare maggiori margini di sicurezza agli sciatori e ridurre il rischio di collisioni.

Parallelamente, il decreto dedica attenzione crescente al fenomeno del match fixing, ovvero la manipolazione fraudolenta dei risultati sportivi spesso collegata a flussi sospetti di scommesse. A tal fine, viene potenziato il ruolo della Procura Generale dello Sport presso il CONI, che avrà ora strumenti più incisivi per monitorare e intervenire. In particolare, potrà acquisire dati direttamente dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al fine di intercettare flussi anomali e segnalare tempestivamente possibili irregolarità.

Questi interventi mirano a rafforzare la legalità e la trasparenza nel sistema sportivo, migliorando la tutela degli atleti e la fiducia del pubblico.

Grandi eventi in Italia

Oltre alle Olimpiadi e Paralimpiadi, il Decreto Sport 2025 pone attenzione a tre grandi eventi sportivi internazionali che si terranno in Italia nei prossimi anni: l’America’s Cup di Napoli 2027, i Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 e le Finali ATP di Torino dal 2026 al 2030. Per ciascuno sono previste misure ad hoc, con finanziamenti mirati e strutture di governance per garantire una gestione efficiente e trasparente.

Per l’America’s Cup Napoli 2027, viene affidato a Sport e Salute S.p.A. il compito di gestire tutte le attività operative, con uno stanziamento iniziale di 7,5 milioni di euro per il 2025. Inoltre, il Comune di Napoli potrà derogare ai normali limiti di spesa pubblica per un massimo di 30 milioni di euro tra il 2025 e il 2027, per realizzare opere e servizi funzionali all’evento.

In vista dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, il decreto autorizza l’impiego di fino a 25 milioni di euro di entrate aggiuntive, destinate al Nuovo Comitato Organizzatore, il quale potrà avvalersi – anche in questo caso – della collaborazione con Sport e Salute per la parte operativa e amministrativa.

Per le Finali ATP di Torino (2026-2030), si istituisce un Comitato di Coordinamento, volto a ottimizzare la pianificazione pluriennale dell’evento. I contributi pubblici destinati all’organizzazione dovranno essere gestiti secondo principi di rendicontazione annuale obbligatoria, garantendo trasparenza nella gestione delle risorse e massimizzazione dell’impatto economico e turistico.

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Tutele penali per arbitri

Il Decreto Sport 2025 si chiude con un pacchetto di interventi eterogenei ma di grande impatto, che spaziano dalla tutela degli arbitri al sostegno economico per gli studenti-atleti universitari, fino alla riforma del lavoro sportivo e al prolungamento di incarichi commissariali. Il filo conduttore è chiaro: rafforzare la protezione giuridica e l’efficienza organizzativa del sistema sportivo italiano.

Una delle novità più significative sul piano penale è l’equiparazione giuridica tra aggressioni a ufficiali di gara e quelle rivolte a pubblici ufficiali come le forze dell’ordine. Questo significa che, durante lo svolgimento di una competizione sportiva, chiunque minacci o aggredisca un arbitro potrà essere perseguito penalmente con le stesse aggravanti previste per chi colpisce un agente di polizia. Un intervento necessario alla luce del crescente numero di episodi violenti registrati anche nei campionati dilettantistici e giovanili.

In ambito accademico, viene istituito un fondo da 5 milioni di euro per il 2025 destinato a borse di studio per studenti universitari atleti, gestito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è quello di favorire la conciliazione tra carriera sportiva e percorso di studi, incentivando l’alto rendimento in entrambi gli ambiti.

Dal punto di vista istituzionale, il decreto prevede anche il prolungamento del mandato del Commissario straordinario dell’ACI, in attesa della nomina dei nuovi organi statutari, e un aggiornamento al D.lgs. 36/2021 sul lavoro sportivo. Alcune norme vengono rinviate al 2026, mentre viene rafforzata la Commissione per la vigilanza e introdotta la figura del Vicesegretario Generale, per migliorare la supervisione amministrativa.

Gestione delle risorse

Un elemento trasversale a gran parte delle misure previste nel Decreto Sport 2025 è il ruolo strategico assegnato a Sport e Salute S.p.A., società controllata dal MEF e partecipata dal CONI, sempre più centrale nella realizzazione operativa degli eventi sportivi nazionali e internazionali. Dalla gestione logistica delle competizioni internazionali, come l’America’s Cup Napoli 2027 e i Giochi del Mediterraneo 2026, fino al supporto tecnico e organizzativo al Comitato Olimpico e Paraolimpico per Milano-Cortina, la società si configura come una vera e propria piattaforma istituzionale di riferimento per il coordinamento tra pubblico e privato.

Questo modello operativo consente non solo di razionalizzare la spesa pubblica, ma anche di accorciare i tempi di affidamento di lavori e servizi, grazie alla possibilità di derogare – in casi specifici – a norme procedurali ordinarie. Le deroghe, previste espressamente dal decreto, vanno inquadrate come strumenti eccezionali ma necessari per affrontare le scadenze strette imposte dai calendari sportivi internazionali.

In termini fiscali e gestionali, l’adozione di modelli di rendicontazione annuale obbligatoria e l’istituzione di comitati di coordinamento (come nel caso delle Finali ATP) contribuiscono a migliorare la trasparenza e l’efficienza, riducendo il rischio di contenziosi e irregolarità. Si tratta di un approccio che potrebbe costituire un precedente virtuoso anche per altri settori pubblici, con evidenti benefici in termini di governance e controllo della spesa.

Deroghe al Codice dei contratti pubblici

Una delle leve più significative attivate dal Decreto Sport 2025 riguarda la possibilità di operare in deroga al Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023), per la realizzazione e gestione degli eventi sportivi di interesse nazionale e internazionale. Questa deroga, prevista in particolar modo per i Commissari straordinari nominati per Milano-Cortina 2026 e per i Giochi Paraolimpici, consente di semplificare le procedure di affidamento, velocizzare la spesa pubblica e rispettare le scadenze dettate dalle agende degli organizzatori sportivi mondiali.

In concreto, i Commissari e le strutture delegate potranno ricorrere a procedure negoziate senza bando e affidamenti diretti anche per importi superiori alle soglie ordinarie, sempre nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e pubblicità. Questo meccanismo, se da un lato garantisce tempi rapidi di esecuzione, dall’altro espone la pubblica amministrazione a un maggior rischio di contenziosi e criticità contabili, soprattutto in fase di rendicontazione ex post.

Dal punto di vista fiscale, l’utilizzo delle deroghe implica anche una maggiore responsabilità nella gestione dei fondi pubblici e nella tracciabilità delle spese, in quanto ogni procedura agevolata dovrà essere motivata e documentata dettagliatamente. La Corte dei Conti e l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) avranno quindi un ruolo chiave nella vigilanza preventiva e successiva, per garantire la correttezza degli atti e l’effettiva realizzazione degli interventi.

Queste deroghe, pur eccezionali, si configurano come strumenti necessari in una logica di intervento pubblico straordinario, ma richiedono una gestione tecnica competente e fiscalmente accorta, per evitare sprechi o rilievi sanzionatori.

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Impatto economico

Oltre all’aspetto normativo e organizzativo, il Decreto Sport 2025 si configura come un potente strumento di politica economica, capace di generare effetti positivi sull’occupazione, sul turismo e sulla riqualificazione del territorio. L’organizzazione di eventi sportivi internazionali come le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, le Finali ATP, i Giochi del Mediterraneo e l’America’s Cup a Napoli rappresenta un’occasione unica per attivare investimenti pubblici e privati, rilanciare settori strategici e creare migliaia di posti di lavoro, diretti e indiretti.

Secondo stime preliminari del Ministero dell’Economia, l’indotto derivante da Milano-Cortina potrebbe superare i 4 miliardi di euro, includendo spese turistiche, cantieri, servizi e ricettività. Anche eventi come le Finali ATP, grazie alla loro periodicità pluriennale, offrono un impatto continuativo sul territorio, con una proiezione di oltre 400 milioni di euro generati nel periodo 2026-2030 solo a Torino.

Sul piano occupazionale, le risorse messe a disposizione – tra cui oltre 328 milioni per i Giochi Paraolimpici e decine di milioni per altri eventi – saranno impiegate in interventi infrastrutturali, assunzioni temporanee e collaborazione con fornitori locali, creando opportunità soprattutto per giovani, tecnici specializzati e operatori turistici.

Non meno rilevante è il potenziale di riqualificazione urbana e ambientale, in particolare per aree meno centrali come Taranto, Napoli e alcune località montane coinvolte nei giochi invernali. Le strutture sportive e le infrastrutture di supporto potranno poi essere riutilizzate in chiave multiuso e sociale, contribuendo a un’eredità duratura per le comunità ospitanti.

Conclusioni

Il Decreto Sport 2025 rappresenta una delle più articolate e incisive manovre legislative degli ultimi anni nel settore sportivo italiano. Dalle semplificazioni per Olimpiadi e America’s Cup alle tutele penali per arbitri, passando per fondi dedicati alla sicurezza e borse di studio per atleti, il provvedimento affronta in modo trasversale le urgenze logistiche, le sfide normative e le opportunità economico-sociali legate allo sport.

Le deroghe al Codice dei contratti pubblici permettono una gestione più agile degli appalti, ma impongono allo stesso tempo una maggiore attenzione ai meccanismi di controllo e trasparenza. La centralità di Sport e Salute S.p.A. nella macchina organizzativa segnala una volontà di concentrare competenze e risorse in una struttura operativa efficiente, in grado di garantire tempi rapidi e tracciabilità delle spese.

Restano tuttavia alcuni nodi da sciogliere: il rinvio al 2026 di alcune norme sul lavoro sportivo rischia di generare incertezze tra le associazioni e i lavoratori del settore, così come la necessità di bilanciare l’urgenza degli interventi con la garanzia dei diritti dei lavoratori e dei fornitori. In prospettiva, il vero banco di prova sarà la capacità del sistema sportivo italiano di fare rete, con sinergie tra istituzioni centrali, enti locali e attori privati.

Il Decreto, in definitiva, è molto più di una risposta all’urgenza degli eventi imminenti: è un modello di intervento pubblico che potrebbe tracciare la strada per una nuova governance dello sport, più moderna, inclusiva, sicura ed economicamente sostenibile.

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