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martedì 15 Aprile 2025

Bonus Agricoltura 2025: fino a 180.000€ a fondo perduto per innovazione e giovani imprenditori

Il 2025 si apre con una straordinaria opportunità per chi opera nel settore agricolo: fino a 180.000 euro a fondo perduto per chi investe in innovazione, tecnologie sostenibili e risparmio idrico. A mettere sul piatto questi contributi è Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, con una serie di misure pensate per supportare le aziende agricole italiane in una fase cruciale di trasformazione. In un periodo in cui la transizione ecologica non è più un’opzione, ma una necessità, questi incentivi rappresentano un’arma strategica per aumentare la competitività, tagliare i costi energetici e affrontare le sfide ambientali.

Il Bonus Agricoltura 2025 è molto più di un semplice contributo economico: è una leva di sviluppo e crescita, rivolta soprattutto ai giovani imprenditori agricoli e a chi decide di puntare su tecnologie all’avanguardia, gestione sostenibile delle risorse e produzione più efficiente. L’agevolazione prevede una serie di contributi a fondo perduto, differenziati per tipo di intervento, finalizzati a sostenere progetti capaci di generare un impatto reale in termini di efficienza, redditività e tutela ambientale.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli aiuti disponibili, chi può accedervi, come presentare domanda e quali sono i requisiti e le condizioni da rispettare per ottenere i fondi Ismea. Scopriremo anche come utilizzare questi incentivi per risparmiare legalmente sulle tasse, grazie alla combinazione con altri strumenti fiscali.

Fondo Innovazione Agricoltura ISMEA

Uno degli strumenti più interessanti messi in campo da ISMEA per il 2025 è il Fondo Innovazione Agricoltura, un’opportunità concreta per le imprese del comparto agricolo, ittico e dell’acquacoltura che vogliono investire in tecnologie avanzate e sostenibilità. Si tratta di contributi a fondo perduto, destinati a progetti innovativi finalizzati all’aumento della produttività e alla digitalizzazione dei processi aziendali. L’obiettivo? Accelerare la transizione delle imprese agricole italiane verso modelli produttivi più efficienti, meno inquinanti e capaci di ridurre i costi operativi, specialmente quelli legati all’uso di acqua, energia e sostanze chimiche.

Tra gli investimenti ammissibili figurano: l’impiego di macchinari e infrastrutture 4.0, soluzioni di agricoltura di precisione, sistemi robotici e sensoristici per il monitoraggio in tempo reale delle colture, oltre a software gestionali per il controllo digitale dell’impresa agricola. Il contributo copre una parte consistente del progetto: si può arrivare fino a 180.000 euro a fondo perduto.

Per accedere, le imprese devono essere attive da almeno due anni, e i progetti devono avere un importo compreso tra 70.000 e 500.000 euro (con soglia minima di 10.000 euro solo per il settore pesca). È importante sottolineare che gli investimenti devono iniziare solo dopo la presentazione della domanda, per essere ammessi al finanziamento. Al momento il bando non è ancora aperto, ma è stato ufficialmente annunciato e si attende l’apertura dello sportello nei prossimi mesi.

Le percentuali di contributo

Uno degli aspetti più interessanti del Bonus Agricoltura 2025 è la modulazione dei contributi a seconda dell’importo dell’investimento e della tipologia di impresa. Le percentuali del fondo perduto infatti non sono fisse, ma variano in funzione della dimensione del progetto e del profilo del richiedente, premiando in particolare i giovani imprenditori agricoli che decidono di innovare la propria attività.

Nel dettaglio, per gli investimenti più consistenti, ovvero tra 300.000 e 500.000 euro, il contributo a fondo perduto è pari al 29,25% della spesa sostenuta. Questa percentuale può salire fino al 36% nel caso in cui il richiedente sia un giovane agricoltore, ovvero un soggetto con meno di 41 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda. In questa fascia, quindi, si può raggiungere il massimo erogabile di 180.000 euro, completamente non rimborsabile.

Tuttavia, è con i progetti di entità inferiore che le percentuali di contributo salgono, pur con un importo finale più contenuto. Ad esempio, per investimenti fino a 100.000 euro, il contributo a fondo perduto può arrivare al 48,75%, percentuale che cresce fino al 60% per i giovani agricoltori. Questo si traduce in un contributo massimo di 60.000 euro. In questo modo, la misura riesce a incentivare sia gli interventi più strutturati che le iniziative più piccole ma comunque strategiche, con un occhio di riguardo per il ricambio generazionale nel settore primario.

Bonus Agricoltura 2025- Commercialista.it

Generazione Terra

Un’altra grande opportunità per il 2025 è il bando Generazione Terra, una misura targata ISMEA dedicata ai giovani under 41 che vogliono avviare o ampliare un’attività agricola. In un contesto in cui la difficoltà di accesso alla terrarappresenta una delle principali barriere all’ingresso per i nuovi imprenditori agricoli, questa misura si presenta come un vero e proprio strumento strategico per il ricambio generazionale e la valorizzazione del capitale fondiario italiano.

Il bando consente di ottenere un finanziamento fino al 100% del valore di acquisto del terreno agricolo, con una durata massima di 30 anni e fino a 2 anni di preammortamento. Ciò significa che il giovane imprenditore può iniziare a investire, coltivare e sviluppare la propria attività prima di iniziare a restituire il capitale. Inoltre, per chi possiede titoli di studio in ambito agrario o comprovata esperienza professionale nel settore, è previsto anche un premio di primo insediamento fino a 100.000 euro, un incentivo concreto per sostenere le prime spese aziendali.

Attualmente il bando non è ancora aperto, ma durante l’anno sarà possibile accedere alla piattaforma ISMEA per l’invio delle domande. Proprio per questo motivo è consigliabile iniziare fin da subito a cercare terreni agricoli idonei e sviluppare un piano di investimento solido, in modo da farsi trovare pronti al momento dell’apertura dello sportello.

Bonus e vantaggi fiscali

Oltre al contributo diretto, i bandi ISMEA rappresentano anche una leva per ottimizzare la fiscalità aziendale. Infatti, le imprese agricole che decidono di investire approfittando delle misure come il Fondo Innovazione Agricoltura e Generazione Terra, possono cumulare tali contributi con altre agevolazioni fiscali già previste dall’ordinamento. Parliamo, ad esempio, dell’ammortamento accelerato, delle deduzioni fiscali per investimenti in beni strumentali, del regime fiscale agevolato per le imprese agricole e, in alcuni casi, del regime forfettario agricolo per i produttori più piccoli.

Questi strumenti permettono di abbattere legalmente il carico fiscale, aumentando al tempo stesso il valore aziendale e la capacità produttiva. Investire nel 2025 significa quindi non solo ottenere un contributo a fondo perduto, ma anche pagare meno tasse in modo del tutto legale, a condizione che il progetto sia ben pianificato e rispetti i requisiti previsti. Un’ottima occasione per modernizzare l’azienda e ottimizzare i costi operativi, ad esempio sostituendo vecchi macchinari energivori con tecnologie a basso impatto o sistemi intelligenti di irrigazione per il risparmio idrico, sempre più centrale nei piani europei di sostenibilità agricola.

È dunque strategico affiancare all’accesso ai fondi pubblici una consulenza fiscale mirata, che consenta di strutturare il progetto d’investimento in modo efficiente, sia sotto il profilo tecnico che tributario, sfruttando tutte le sinergie disponibili tra incentivi e agevolazioni.

Come e quando presentare domanda

Accedere ai contributi ISMEA non è complicato, ma è fondamentale muoversi per tempo, conoscere le scadenze e preparare con cura la documentazione necessaria. Sia il Fondo Innovazione Agricoltura che il bando Generazione Terra prevedono una procedura completamente digitale tramite la piattaforma ufficiale ISMEA, accessibile dal sito www.ismea.it. Tuttavia, al momento, entrambi i bandi non sono ancora stati aperti per l’annualità 2025, anche se sono già stati annunciati.

La tempistica di apertura degli sportelli varia di anno in anno, ma è probabile che la presentazione delle domande venga attivata nel secondo trimestre del 2025. In attesa della pubblicazione dei bandi ufficiali, è altamente consigliato iniziare a raccogliere i documenti necessari, tra cui visure catastali dei terreni, progetti tecnici, business plan, bilanci aziendali e documentazione che attesti l’esperienza professionale o i titoli di studio in campo agrario (soprattutto per i giovani imprenditori).

Le domande saranno valutate in base all’ordine cronologico di presentazione, motivo per cui è fondamentale essere pronti al momento dell’apertura. Non meno importante è il rispetto di tutti i requisiti richiesti: ad esempio, le aziende devono essere attive da almeno due anni (per il Fondo Innovazione) e non possono aver già avviato gli investimenti prima dell’invio della domanda. Per chi desidera cogliere questa occasione, la parola d’ordine è preparazione strategica.

Bonus Agricoltura 2025- Commercialista.it

Strategie di investimento agricolo sostenibile

Per accedere con successo ai finanziamenti ISMEA nel 2025, non basta avere un’idea: è fondamentale costruire un progetto d’investimento sostenibile, coerente e ben documentato. Questo vale sia per i contributi a fondo perduto previsti dal Fondo Innovazione Agricoltura, sia per il finanziamento agevolato di Generazione Terra. Ma quali sono le caratteristiche di un progetto vincente?

In primo luogo, deve essere in linea con le priorità europee in materia di transizione ecologica: tecnologie che migliorano l’efficienza energetica, riducono l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti, ottimizzano le risorse idriche o introducono sistemi di gestione digitale e agricoltura di precisione. Un investimento in trattrici elettriche, droni per la distribuzione mirata di fertilizzanti, sensori per il monitoraggio del suolo, o sistemi intelligenti di irrigazione rientra perfettamente tra quelli finanziabili.

Altro elemento determinante è il business plan, che deve essere chiaro, credibile e basato su dati reali: ISMEA valuta la sostenibilità economica del progetto, quindi è importante dimostrare come l’investimento genererà redditività e competitività nel tempo. Non meno rilevante è l’aspetto ambientale: è premiato chi dimostra di voler ridurre l’impatto ecologico della propria azienda, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e del PNRR.

Infine, una buona consulenza tecnica e fiscale può fare la differenza. Affidarsi a esperti del settore permette non solo di strutturare correttamente la domanda, ma anche di intercettare più facilmente altri incentivi cumulabili, massimizzando l’efficacia dell’investimento.

Focus su regioni e settori prioritari

Nel panorama degli aiuti agricoli ISMEA per il 2025, esistono aree geografiche e settori produttivi che possono beneficiare di una corsia preferenziale, grazie a una maggiore disponibilità di fondi o a specifiche priorità indicate nei bandi. Questi elementi sono fondamentali nella definizione di una strategia di investimento efficace, soprattutto per chi intende aumentare le possibilità di accoglimento della propria domanda.

Particolare attenzione viene riservata alle imprese agricole localizzate nel Mezzogiorno (Sud Italia e isole), in linea con la politica di riequilibrio territoriale promossa dal PNRR e dai fondi strutturali europei. Regioni come Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania e Sardegna sono spesso considerate prioritarie in bandi ISMEA, con percentuali di contributo più elevate o con fondi riservati.

Inoltre, gli imprenditori agricoli del Sud possono spesso cumulare i contributi ISMEA con altri strumenti regionali (come PSR o bandi GAL), incrementando così la quota di aiuto ricevibile.

Per quanto riguarda i settori produttivi, sono premiate le attività con forte valore aggiunto tecnologico o legate alla sostenibilità: biologico, agricoltura di precisione, agrivoltaico, filiere corte, agroecologia. Anche l’acquacoltura innovativa e le aziende zootecniche che investono in efficienza energetica rientrano tra i comparti sostenuti. Infine, chi opera in aree interne o montane può contare su punteggi aggiuntivi, proprio per contrastare lo spopolamento e valorizzare le economie rurali locali.

Scegliere dove e in cosa investire può quindi fare la differenza tra un progetto accolto e uno respinto: conoscere il contesto territoriale e settoriale è un passo cruciale per pianificare con intelligenza e ottenere il massimo dai bandi ISMEA.

Considerazioni finali

Il 2025 rappresenta un momento decisivo per il mondo agricolo italiano. Grazie ai contributi messi a disposizione da ISMEA attraverso misure come il Fondo Innovazione Agricoltura e Generazione Terra, le aziende possono innovare, crescere e risparmiare, con un sostegno concreto che può arrivare fino a 180.000 euro a fondo perduto. I vantaggi non sono solo economici, ma anche fiscali e strategici, poiché questi strumenti permettono di abbattere i costi, migliorare la produttività e aumentare la competitività in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità e alla digitalizzazione.

I fondi sono destinati a chi ha una visione chiara e un progetto concreto: imprenditori agricoli giovani o esperti, aziende già avviate o nuove iniziative pronte a nascere. È essenziale però prepararsi con anticipo, sviluppando un piano d’investimento solido, cercando i terreni più adatti e dotandosi della documentazione necessaria, per non rischiare di arrivare tardi all’apertura dei bandi.

In un contesto di trasformazione epocale per il settore primario, chi coglie queste opportunità oggi sarà leader del cambiamento domani. Per questo, affidarsi a una consulenza professionale è spesso la chiave per fare la differenza e massimizzare ogni incentivo disponibile, evitando errori e sfruttando tutte le possibilità cumulative tra bandi, agevolazioni fiscali e strategie d’impresa.

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