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mercoledì 27 Marzo 2024

Società benefit: guida agli adempimenti

Le società benefit (SB) sono state introdotte dalla legge n. 208/2015 (Commi 376-384). Per soddisfare i requisiti di trasparenza richiesti dalla legge, sono tenute ad “obblighi di reportistica”: redigere la Relazione benefit da allegare al bilancio e pubblicarla sul sito aziendale.

Breve guida operativa destinata alle Società Benefit italiane, utile ad approfondire questi aspetti e i vantaggi di diventare SB.

 

Cos’è la società benefit (SB)

Le SB sono società a duplice scopo. Nell’esercizio della loro attività economica oltre allo scopo di dividere gli utili perseguono una o più finalità di beneficio comune. Il beneficio comune è l’obiettivo consistente nel generare un impatto positivo (o la riduzione di effetti negativi) in una o più delle seguenti categorie: 1. Ambiente (in termini di utilizzo di risorse, energia, materie prime, processi produttivi); 2. Governo di impresa (trasparenza delle politiche e delle pratiche adottate per il raggiungimento del beneficio comune); 3. Lavoratori (relazioni con i dipendenti, retribuzioni, benefit, formazione, qualità dell’ambiente di lavoro in termini di comunicazione interna, crescita personale e sicurezza); 4. Comunità (relazioni con fornitori, comunità locali in cui l’azienda opera, donazioni).

Per approfondire cosa significa essere SB, cos’è, come scegliere e perseguire il fine comune, consigliamo la lettura dei nostri precedenti articoli.

Qui, in sintesi ricordiamo che la SB non è un nuovo genere societario, ma una innovativa veste giuridica che i tipi societari, previsti dalla legge (società di persone, di capitali e le cooperative), possono assumere per svolgere la loro attività economica.

 

Come si diventa SB

Per legge, le società già costituite/costituende che intendono assumere la qualifica di SB devono intervenire nel proprio statuto. A tal fine:

1. Indicare nell’oggetto sociale il beneficio comune che si è scelto di perseguire;

2. Gestire la società in modo da bilanciare lo scopo di lucro con la finalità di beneficio comune;

3. Individuare il responsabile/i addetti a svolgere i compiti connessi a garantire il perseguimento del beneficio comune;

4. Introdurre un’apposita clausola statutaria che contempli l’obbligo di Relazione annuale (Relazione Benefit) concernente il perseguimento del beneficio comune.

Per l’applicazione della normativa sulle SB, invece, non è obbligatorio modificare la propria denominazione sociale, ma è consigliabile farlo per rendere nota la scelta di limitare lo scopo di lucro a vantaggio di uno o più benefici comuni, e assicurarsi anche un positivo ritorno d’immagine per attrarre nuovi investitori e consumatori.

è sempre utile una consulenza professionale per avere la certezza di redigere i documenti in modo corretto e per il monitoraggio e mantenimento dei requisiti di legge necessari per applicare le leggi idonee e pertinenti alla crescita del proprio business.

 

La Relazione benefit.

La SB è una forma giuridica caratterizzata da elevati livelli di trasparenza. Trasparenza significa informare sugli impatti sociali e ambientali generati dall’azienda. La Relazione Benefit è lo strumento fondamentale per garantire la trasparenza del proprio operato sia all’interno che verso l’esterno.

La Relazione è annuale e deve essere allegata al bilancio d’esercizio. Se la società ha un sito web, la legge ammette la sua pubblicazione online.

 

La Relazione benefit è un dovere extra finanziario perché:

– descrive gli obiettivi di beneficio comune, le azioni adottate per attuarli e le eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato. è preferibile la rediga il responsabile del perseguimento del beneficio comune;

– contiene la Valutazione di impatto. Si tratta della autovalutazione che la SB, per il tramite degli amministratori compie sull’attività orientata al beneficio comune, per rendere noti i benefici prodotti, in termini socio ambientali, nelle aeree del governo di impresa, lavoratori, ambiente e comunità;

– una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell’esercizio successivo.

Lo standard per la valutazione di impatto è il B Impact Assessment (BIA) sviluppato a partire dal 2006 da B Lab, ente statunitense. Il BIA è uno strumento disponibile gratuitamente, anche in italiano, ed è già stato adottato da oltre 70. 000 aziende nel mondo. Possono essere usati altri standard, purché soddisfino i requisiti di correttezza, trasparenza e completezza.

Da notare che la legge ha attribuito ad un soggetto terzo, non la valutazione in sé (compiuta dall’azienda stessa) ma solo l’elaborazione degli standard che la SB dovrà utilizzare per auto valutare la propria attività.

 

Se la Relazione benefit viene omessa?

La legge si limita a descrivere il suo contenuto (art. L. Comma 382), senza prevedere sanzioni. L’omissione potrebbe configurare inadempimento degli amministratori ai propri doveri, con applicabilità della disciplina civilistica prevista per ogni tipo societario.

Le uniche sanzioni espresse dalla Legge SB riguardano il mancato perseguimento del beneficio comune: le Società Benefit sono soggette alle disposizioni in materia di pubblicità ingannevole e al controllo da parte dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato.

 

I vantaggi.

La SB è una società che coniuga il profitto all’attenzione verso l’ambiente, la comunità e i lavoratori. Si è rilevato che alcuni imprenditori hanno assunto la veste di SB come formalizzazione ufficiale di una missione e policy aziendale da sempre perseguita. Altre imprese “tradizionali” hanno deciso di ampliare il proprio orizzonte imprenditoriale con un approccio manageriale etico.

Infatti, anche se assumere la qualità di SB non ha un beneficio economico diretto, ma è un investimento perché:

– attrae nuovi investitori (gli investitori sono molto sensibili alla sostenibilità economica, sociale e ambientale);

– consente di entrare nel network delle SB con le quali avviare partnership interessanti;

– innalza la qualità delle proprie performance all’esterno, mediante l’assunzione dell’impegno a produrre effetti positivi verso la comunità, i lavoratori e l’ambiente;

– le politiche di welfare aziendale generano maggiore soddisfazione e lealtà dei propri dipendenti e consentono un risparmio fiscale perché i costi dei servizi resi sono deducibili dall’imponibile del reddito d’impresa;

– permette di entrare in contatto con giovani talenti, per i quali le SB hanno una componente valoriale maggiore;

– l’art. 95 comma 13 del nuovo codice degli appalti prevede, tra i requisiti di reputazione e di valutazione dei soggetti offerenti, ai fini dell’aggiudicazione della gara, anche quello relativo l’impatto generato dalla realizzazione degli obiettivi di beneficio comune, propri delle SB.

Per le spese di costituzione ovvero per la trasformazione in società benefit, sostenute a decorrere dalla data del 19 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021,  è possibile usufruire di un credito d’imposta, nella misura del 50% delle spese di costituzione o trasformazione.  L’importo massimo utilizzabile in compensazione da ciascun beneficiario non può eccedere l’importo di 10 mila euro.  Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e l’istanza potrà essere presentata dal 19 maggio 2022 al 15 giugno 2022, attraverso l’apposita procedura informatica resa disponibile sul sito istituzionale del Ministero dello Sviluppo economico.

 

Vuoi costituire una società benefit? Il miglior modo per iniziare è informarsi.

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